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INTERVISTE E ARTICOLI

BARACK OBUSH - GIULIETTO CHIESA - PINO CABRAS - ED. PONTE ALLE GRAZIE - EURO 13,OO WWW.PONTEALLEGRAZIE.IT

 

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 In alto la copertina del libro edito da Ponte alle Grazie

 

Che significa e come si è svolta l’oscura uscita di scena di Osama bin Laden? Che fine ha fatto Al-Qa’ida, ed è mai stata come ci hanno raccontato? Chi sta andando al potere in Egitto e altrove, dopo le primavere arabe, e in che modo gli Stati Uniti tentano di controllare la riorganizzazione del potere? Chi sono i cirenaici a sostegno dei quali gli USA e noi altri abbiamo deciso di far guerra a Gheddafi? Eroici difensori della libertà o i complici di turno dell’impero? Che svolgimento avranno i tesissimi rapporti con Iran e Siria? In che modo la crisi dei Paesi europei più deboli è legata alla guerra euro-dollaro? E che cosa stanno tentando di fare gli Stati Uniti, segretamente o meno, per controbilanciare lo strapotere cinese?

Tante questioni che i nostri media lasciano irrisolte, trovano qui, grazie alla penna acuminata di Giulietto Chiesa e Pino Cabras, una luce nuova. Se non rasserenante, almeno molto chiara: sullo sfondo di una guerra globale per il momento a (relativamente) bassa intensità, il ruolo degli Stati Uniti di Obama – oramai non diverso dai predecessori, e in fondo espressione più correct degli stessi interessi reali – è quello di un impero al declino, gravato dall’immenso debito, dallo svuotamento della democrazia e dalla feroce concorrenza internazionale, che tuttavia dovrà vender cara la pelle, più cara possibile: e a pagare potremmo essere tutti noi.            

 

 RIPORTIAMO UN BRANO TRATTO DAL PRESENTE VOLUME      

"Ma quante volte è morto Osama bin Laden nei dieci anni post 11 settembre? Gli annunci e le ipotesi sulla sua dipartita si sono regolarmente susseguiti, con svariate fonti — giornalisti, leader politici, agenti o ex agenti di servizi segreti, funzionari di ogni livello nelle amministrazioni occidentali, inclusa quella americana, ecc. — che lo davano per molto malato, quasi morto, poi morto e rimorto.

Il mainstream, all’unanimità, imperterrito, lo dava ancora in vita. Nessuna stranezza in questo: il mainstream è lì esattamente per questo: per raccontare quello che vuole l’Impero. Ha funzionato sempre, perfettamente, la «legge delle ventiquattro ore». Che si manifesta così: la notizia esce, in quache modo, a caldo. C’è sempre un passacarte distratto, che non capisce, raccoglie la voce dal sen fuggita a qualcuno (o che qualcuno ha intenzionalmente fatto filtrare) e la pubblica. Poi qualcun altro, meno distratto o più furbo, se ne rende conto. E la notizia sparisce per sempre dalle pagine dei giornali e dei telegiornali. Solo gli specialisti se ne ricorderanno. Il grande pubblico la ignorerà." 

 

GIULIETTO CHIESA, già dirigente del PCI e corrispondente da Mosca per l’Unità e La Stampa, Giulietto Chiesa collabora con il quotidiano torinese. E stato parlamentare europeo (2004-2009) e ha fondato l’associazione Megachip, e il sito corrispondente, www.megachip.info. Nel 2010 ha costituito il movimento politico-culturale "Alternativa". Tra i suoi numerosi libri: Zero (2007), La guerra infinita (2003) con Vauro, Il libretto rosso (2006) e Afghanistan anno zero (2001) con Marcello Villari, infine Superclan (2003). E stato promotore e co-sceneggiatore del film Zero, inchiesta sull’11 settembre (2008).

 

PINO CABRAS, Laureato in Scienze politiche, Pino Cabras lavora in una finanziaria d’investimento, per la quale ha curato diversi programmi negli Stati Uniti e in Asia. Ha pubblicato Balducci e Berlinguer, il principio della speranza (La Zisa, 1995), e Strategie per una guerra mondiale (Aisara, 2008). Da novembre 2008, dirige il sito www.megachip.info.

 

 

 

INTERVISTA A GIULIETTO CHIESA

 

ELISABETTA BERNARDINI

 

 

 

Giulietto Chiesa, lei è autore, con Pino Cabras, del presente volume Barack Obush. Il libro affronta nel suo insieme molte questioni che ruotano intorno all'attuale situazione politica internazionale: AL Qaeda, Osama Bin Laden, la primavera araba dall’Egitto alla Libia, l’Europa e l’economia mondiale, sullo sfondo di una superpotenza, gli Stati Uniti d’America, al declino.

 

D) La mia prima domanda nasce Innanzitutto da un'osservazione: un giornalista, scrittore e politico, particolare conoscitore della Russia, e di quella che fu l'URSS, dove ha vissuto e lavorato, si cimenta in un libro dal tema prettamente americano, trattando un argomento di cui il titolo si fa emblema "Barack Obush"(dalla contrazione del cognome Obama e Bush, come dire o l'uno o l'altro è la stessa cosa, non cambia nulla), e va a toccare gli USA proprio dentro al cuore, estendendo l'aspra critica fino ai suoi Presidenti...

 

Conosce gli Stati Uniti bene come la Russia? Che cosa vuole mettere principalmente in risalto con questa sua nuova pubblicazione?

 

R) Non conosco gli Stati Uniti così bene come conosco la Russia e lo spazio che fu quello dell'Unione Sovietica. Negli USA ho lavorato per un solo anno, mentre in Russia ho lavorato per venti anni. La differenza mi pare evidente. Tuttavia ho studiato i rapporti internazionali per trent'anni e fare questo senza conoscere gli USA è semplicemente ridicolo. Leggo da molti anni, quasi tutti i giorni, il New York Times, che considero, nonostante tutta l'ideologia grondante che trasuda dalle sue pagine, uno degli strumenti più utili per capire cosa succede. Nel libro, non ho detto affatto che con Obama non è cambiato nulla. Al contrario, ho dedicato l'ultimo capitolo del libro, tutto intero, a spiegare perché Obama non può fare diversamente da quello che fa: cioè continuare la linea imperiale. Purtroppo per lui gli tocca il compito improbo di farlo mentre l'impero declina.

 

 

D) Pertanto cosa ci racconta di nuovo questo libro e da quale prospettiva originale ci porta a guardare gli Stati Uniti d'America?

 

R) Da qualche tempo, sono impegnato a smontare la manipolazione delle nostre coscienze che è stata costruita in primo luogo da Hollywood e dalla cultura del consumismo esasperato che abbiamo importato. Siamo stati costretti con la forza della seduzione a importare proprio dagli Stati Uniti. La Grande Fabbrica dei Sogni e delle Menzogne è "l'America". Se siamo nel disastro in cui siamo, è esattamente perché siamo stati catturati in questa trappola.

 

 

D) Sappiamo che lei nel corso della sua carriera ha scritto e pubblicato, in Italia e all'estero, innumerevoli libri, affrontando svariati temi, dalla politica all'attualità ottenendo sempre un enorme successo in termini di critica e di pubblico. A suo avviso, che ricezione hanno i suoi lettori rispetto alle sue idee e agli argomenti da lei trattati? Sono i libri ancora oggi dei potenti mezzi di comunicazione? In che modo possono influire nella società attuale e nel determinare il pensiero dell'opinione pubblica?

 

R) Non ho scritto innumerevoli libri, saranno una quindicina, a occhio e croce, e la mia seminagione ha prodotto molti consensi e molti accaniti nemici. I libri sono mezzi di comunicazione di lunga gittata, ma colpiscono solo i loro lettori, che sono ormai sempre meno. L'homo legens sta estinguendosi. E' ormai il tempo dell'homo videns. Una mutazione antropologica che ci farà vedere mostruosità mai viste dalle generazioni precedenti.

 

 

 

 Un'immagine di Giulietto Chiesa www.giuliettochiesa.it 


 

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