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EDRAAK

PROGRAMMA DI EDUCAZIONE SCOLASTICA E SVILUPPO EDUCATIVO DELLA FONDAZIONE REGINA RANIA 

 

 

 

 

 

NEWS GIUGNO 2013 

 

DOMENICA 23 GIUGNO 2013 - ALLE ORE 15:00 P.M.- INAUGURAZIONE DEL PARCO DEI NAVIGATORI A REHOBOTH BEACH NEL DELAWARE, RINOMATA META DI MARE DEGLI STATI UNITI, GEMELLATA DAL 2008 CON LA SPLENDIDA GREVE IN CHIANTI NEI PRESSI DI FIRENZE, IN TOSCANA.

PRESENTE LA DELEGAZIONE ITALIANA CON IL SINDACO DI GREVE ALBERTO BENCISTA.

DISEGNATO DA RAY ZEBROWSKI IL PARCO AMERICANO E' LEGGERMENTE PIU' PICCOLO RISPETTO A QUELLO ITALIANO, DEDICATO A REHOBOTH, ED E' STATO FINANZIATO DALL'ASSOCIAZIONE DELLE CITTA' GEMELLE, MANTENENDO I COSTI PREVISTI NEL BUDGET PARI A 66 MILA DOLLARI U.S. 

IL GIARDINO DEI NAVIGATORI DI CRANBERRY PARK SI TROVA TRA OLIVE AVENUE E THIRD STREET 

 

 

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in alto un'immagine del Parco

 

 

INUGURAZIONE DEL PARCO DEDICATO ALLA CITTA' ITALIANA DI GREVE IN CHIANTI GEMELLATA CON REHOBOTH BEACH

DOMENICA 23 GIUGNO 2013 

GREVE E REHOBOTH BEACH - DELAWARE (STATI UNITI)

 

leggi tutte le notizie sul gemellaggio e sul Parco dei Navigatori

 

attualità

 

about me news 

 

 

 

 

 

 


ARTE E CULTURA

ATTUALITA'

 

 

 

 

ARTE E ARREDI SACRI

 

Villa Mondragone  già sede del Nobile Collegio dei Padri Gesuiti, apre le sue prestigiose sale e i suoi rinomati giardini, in occasione della mostra che propone al visitatore una ricca serie di opere d'arte ecclesiale,

paramenti di arte manifatturiera e abiti liturgici, di cui anche un modello in nero del messale, come prescritto dall'antico rito romano, successivamente sostituito dal viola.

Particolarmente degna di nota, la reliquia della Vera Croce incastonata all’interno di un Authentica, documento che attesta la provenienza del frammento e ne certifica la veridicità.
Fa bella mostra di se anche una copia dell’antico manoscritto di Voynich, di proprietà del dottor Vittorio Spadorcia, segretario dell'Associazione Ex alunni di Villa Mondragone, presieduta dal professor Ferdinando Massimo.
Il misterioso manoscritto di cui quest’anno si celebra il centenario della scoperta, rappresenta un reperto di particolare valore storico che, acquistato nel 1912 dai Padri Gesuiti, da un mercante polacco di nome Voynich, è oggi conservato all’Università di Yale in America.

 

VIDEO

Beato Giovanni Paolo II raffigurato nel bassorilievo in bronzo esposto a Villa Mondragone

 

vedi anche PAPA FRANCESCO 

guarda la GALLERY 

 

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aperta al pubblico tutti i giorni dal lunedì al venerdì ore 10 -  15      nota - su appuntamento il sabato e la domenica

 

 

 

 

 

FLANGINI & MINNELLI – IL CINEMA DIPINTO 

PADOVA – PALAZZO ZUCKERMANN DAL 5 LUGLIO AL 25 AGOSTO 2012

 

 

 

Dopo l’allestimento presso la sede dell’ambasciata d’Italia a Washington DC, l’Associazione Flangini presenta l’originale progetto espositivo “Flangini & Minnelli Il cinema dipinto”, in Italia, a Padova, dal 5 luglio al 25 agosto 2012.

Le opere di Giuseppe Flangini esposte alla mostra americana, già posta sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ispirata al film di Vincente Minnelli “Brama di Vivere”, saranno collocate nelle sale di Palazzo Zuckermann, che fa parte del complesso dei Musei Civici di Padova.

Nell’ambito della stessa esposizione sarà aggiunta, per l’occasione, una sezione con una raccolta di lavori pittorici ispirati al territorio veneto, di cui Flangini era originario essendo nato a Verona.

L’inaugurazione sarà preceduta da una conferenza stampa alle ore 12,00 sempre presso Palazzo Zuckermann e vi parteciperanno il direttore del Museo Dottor Davide Banzato, il Critico d’Arte Professor Antonio D’Amico, Cristina Renso Presidente dell’Associazione Culturale Giuseppe e Gina Flangini, Andrea Colasio assessore alle politiche culturali del Comune di Padova.

 

 

 

CULTURA E ECOLOGIA

 

 

 

 

INCENERITORI, POLVERI SOTTILI, MICRO E NANO PARTICELLE – IL VELENO DI ULTIMA GENERAZIONE E’ SERVITO.

 

 

Elisabetta Bernardini

 

 

 

Una nuova minaccia incombe, oggi più che mai, sull’ambiente e sull’uomo, in nome di una politica ecologica mondiale non propriamente consona al rispetto della natura e alla salute dell’umanità, capace di produrre dei veleni deleteri per la salute, certamente mortali per l’uomo, le cosiddette “nano particelle”.

 

Sostanze fra le più piccole, le più tossiche e le più pericolose per la vita, di cui si abbia mai avuto notizia, le “nano particelle” derivanti dalla combustione ad altissime temperature dei rifiuti negli inceneritori, quei moderni impianti per lo smaltimento delle immondizie, un tempo definiti termovalorizzatori, costituiscono adesso una preoccupante fonte d’inquinamento, e senza dubbio la più subdola, vedremo più avanti perché, causando una serie di problematiche sulle quali occorre effettivamente soffermarsi e riflettere.

 

Scoperti e studiati a lungo da due ricercatori italiani, il Professor Stefano Montanari e la Dottoressa Antonietta Gatti, questi dannosi particolati inorganici, talmente piccoli da essere invisibili senza il supporto di un appropriato microscopio, sono il risultato di un procedimento chimico innescato dagli inceneritori, e che si traduce in un residuo di polveri sottili, formate appunto da micro particelle, che vanno poi a circolare nell’aria la quale, a sua volta, così contaminata, viene pericolosamente respirata attraverso i polmoni, non di meno viene introdotta nell’organismo attraverso l’apparato digerente, fino a compenetrarne gli organi, i tessuti, dentro alle cellule, nel DNA dando adito a quelle che ormai vengono definite “nano patologie”.

 

 

Dai risultati scaturiti da approfondite analisi effettuate su popolazioni che vivono in siti a ridosso degli inceneritori, emergono conferme chiare sulla responsabilità di questi impianti chimici nei confronti di alcune gravissime patologie riscontrate, dalle malformazioni fetali, ai tumori e alle leucemie, sia in persone adulte e sia nei bambini, in una percentuale tale da non lasciare spazio ai dubbi.

 

 

In Italia, esistono al momento cinquanta inceneritori attivi, fra cui quello più famoso di Brescia, mentre altri sono in via di attivazione, compresi quelli definiti “centrali a biomasse” che sono la stessa cosa, e nonostante i sempre più numerosi Comitati contrari a tali sistemi di smaltimento dei rifiuti presenti sul territorio, non esiste ancora da noi una legge che ne vieti l’installazione. Né si osserva un’omogeneità d’intenti da parte di grossi Enti, come la Legambiente, o di accademici, studiosi e ricercatori, che rivelano delle spaccature interne, suddividendosi tra favorevoli e contrari.

 

Un quadro che certamente non giova a favorire l’attuazione di un piano lineare e  programmato secondo i canoni di una migliore scienza applicata all’ecologia, quella dei “rifiuti zero” ideata dal professor Paul Connet, dove molti scarti rappresentano in verità delle risorse, e la dispersione e il depauperamento di molte energie sono risparmiati alla natura, affinché possa questa rigenerarsi, a vantaggio della salute dell’intero ecosistema.

 

 

Sullo sfondo di una situazione così delicata, oltre alla necessità di accrescere la consapevolezza dei rischi che si corrono utilizzando inappropriati sistemi di smaltimento dei rifiuti, è importante educare ogni singolo cittadino, dai bambini agli adulti, a fare un uso ragionevole delle risorse energetiche e ad attenersi a un consumo ottimale dei beni di cui oggi si può beneficiare. Evitando qualsiasi pubblicità ingannevole riguardo ai più attuali sistemi ecologici, contribuendo a rendere ognuno più sensibile e più responsabile, verso la tutela della Terra che le nuove generazioni erediteranno.

 

In ogni parte del mondo, vi sono al momento, esempi ecologici molto virtuosi, che ben fanno sperare se presi come esempio.

 

 

La città più pulita del mondo è San Francisco, a seguire la celebre area di Silicon Valley, sempre negli Stati Uniti, considerate come mete indiscusse della cosiddetta “green revolution”. In Italia la città più virtuosa è Vedelago, vicino a Treviso. In Francia in molti si stanno battendo per escludere gli inceneritori, e già un sito, quello di Clermont Ferrand, è stato respinto, mentre in Germania non esistono inceneritori, ma solo riciclo dei rifiuti. Si contano sulla punta delle dita, è vero, ma, di fatto, esistono e come tali vanno presi a modello, come prototipi da seguire se si vuole fare qualcosa di valido per la salvezza della nostra stessa vita.

 

 

Vedete, quanto espresso in queste poche righe, non è fantascienza ma realtà. E alla fine, se non s’interviene, può provocare danni irreparabili.

 

 

Sebbene in natura esistano polveri sottili emesse dai vulcani oppure dall’erosione delle rocce, ma anche dalla sabbia, si tratta comunque di polveri più grossolane, mai delle dimensioni così minime, microscopiche, come quelle sopra descritte, pari a 02- 100 nanometri, che non possono essere trattenute neppure dai filtri. L’emissione nell’aria di questo “veleno di ultima generazione”, inestinguibile, perché non si riduce col passare del tempo, prodotto dal cinismo e dall’insensatezza dell’uomo, rappresenta davvero un tragico motivo di preoccupazione per la salute di tutti, tale da doverci “tutti”, indistintamente Governi e Società civile, attivare, senza limitazione, al fine di attuare un’immediata risoluzione.

 

Oppure, come affermava il professor Lorenzo Tomatis, medico, ricercatore e studioso, di indiscussa grandezza, e di profonda sensibilità umana e professionale: ”Difficilmente le nuove generazioni ci perdoneranno questo suicidio ambientale”.

 

 

 

blog novitainlibreria comunita.unita.it

 

 

Approfondimenti 26 buoni motivi perché diciamo NO al “Termovalorizzatore” – Gassificatore – Inceneritore di Albano.

www.noinceneritorealbano.it

 

 

 

 

SPORCHI DA MORIRE nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. Di Marco Carlucci http://www.sporchidamorire.com/doc/index.php?lang=it

 

UN FILM DOCUMENTARIO PER RACCONTARE UN VIAGGIO LUNGO I LUOGHI DEGLI INCENERITORI DOVE NASCONO LE POLVERI SOTTILI, QUELLE MICRO E NANO PARTICELLE DERIVANTI DALLA COMBUSTIONE DEI RIFIUTI, CHE SONO DELETERIE PER L’AMBIENTE E MORTALI PER L’ORGANISMO UMANO.

 

 

 

Tema ampliamente affrontato nel film documentario firmato dal giovane regista italiano Marco Carlucci, “Sporchi da morire”, proiettato venerdì 15 giugno 2012 a Frascati (Roma) presso l’auditorium delle Scuderie Aldobrandini , nell’ambito del convegno “Rifiuti zero si può”.

Opera di grande valenza artistica e di profondo spessore culturale e scientifico, ispirato a un argomento tanto attuale quanto drammatico relativo allo smaltimento dei rifiuti e alle conseguenze che derivano da un’errata politica ecologica mondiale.

 

Il documentario, è stato realizzato in formato digitale, e si propone principalmente di sensibilizzare l’opinione pubblica e i governi di tutto il mondo su un argomento, forse sconosciuto alla maggior parte delle persone, ma effettivamente deleterio per la salute dell’ambiente e dell’umanità, ovvero, le micro particelle.

 

Questo residuo, velenoso, invisibile e dannoso, che scaturisce dalla combustione, ad altissime temperature, dei rifiuti posti negli inceneritori, moderni impianti di smaltimento delle immondizie, satura l’aria, rendendola nociva, letale, nelle zone circostanti ma anche altrove, per via dei venti, che lo trasportano per chilometri.

Il documentario, prodotto da Prima film, un distretto creativo e tecnologico indipendente, è stato realizzato con il contributo e con la partecipazione di numerose personalità del mondo scientifico, di medici e ricercatori, italiani e stranieri, politici, ecologisti, ambientalisti, celebrità della TV, per promuovere i valori di una cultura ecologica ispirata alla natura e al rispetto di questa, per una migliorata protezione dell’ambiente, e per la custodia dell’intero ecosistema . (E.B.)

 

 

 

 

 

S.O.S. RIFIUTI – IL MONDO INTERO E’ SOFFOCATO DA DISCARICHE URBANE E MARINE DI IMMONDIZIE DI OGNI GENERE. URGE DARE UNA RISOLUZIONE IMMEDIATA AL PROBLEMA, SI DEVE PERSEVERARE NELLA STRATEGIA DEI “RIFIUTI ZERO” PER RISANARE LA TERRA, PREVENIRE L’INQUINAMENTO E FAVORIRE UN FUTURO SOSTENIBILE.

 

 

 

Il nostro intero pianeta, ovunque si guardi, è soffocato dai rifiuti. Un immondezzaio a cielo aperto, eppure non sempre visibile a occhio nudo, caratterizza purtroppo tanto il territorio nazionale, qui in Italia, quanto altrove, nel resto del mondo. Dai siti naturali a quelli archeologici, dai mari ai monti, dai fiumi agli oceani, alcun ambiente è escluso da quello che è il risultato di un inadeguato utilizzo dei beni e delle risorse naturali, e di un incremento dei prodotti sintetici, da parte dell’uomo, in altre parole l’inquinamento.

 

Solo la specie umana consuma più del dovuto e spreca come mai accade in natura. Lo sperpero causato da un eccessivo, innaturale consumo, sviluppa problematiche tali da essere drammatiche tanto per il tempo presente, quanto, e soprattutto, per il futuro se non s’interviene. Una situazione tragica, per la risoluzione della quale occorre agire tempestivamente, al fine di arrecare benefici a vantaggio della nostra stessa vita e della sopravvivenza della Terra, mediante strategie d’azione mirate ed efficaci, idonee a salvare l’umana specie da un inevitabile “suicidio” cui va irrimediabilmente incontro se non si adegua.

 

Senza dover entrare nel dettaglio, poche righe di un articolo giornalistico non lo consentirebbero, si tenta qui di fare una panoramica, la più approfondita possibile, la più toccante, tracciando un percorso, o una mappa lungo i “luoghi dei rifiuti” sparsi nel mondo.

 

Detto questo, cominciamo il nostro tragitto partendo da quella che è una delle più gravi minacce per la salute dell’intero ecosistema, ossia dall’inquinamento delle acque. Sappiamo, perché la Storia ci racconta, che tutte le maggiori civiltà sono fiorite e si sono sviluppate sui corsi d’acqua, sui fiumi e sui mari, dall’Indo al Nilo, al Tevere, dal Tigri e l’Eufrate, al Mediterraneo… eppure, oggi, proprio gli ambienti acquatici sono quelli più malsani, e proprio a causa dei rifiuti e dei veleni che vi si depositano.

 

Il “Great Pacific Garbage Patch” è il maggiore immondezzaio del pianeta, sito al largo di quell’immensa, infinita distesa d’acqua che è l’oceano Pacifico. A seguire l’“Indian Ocean Garbage Patch”, scoperto nel 2010, al centro dell’oceano Indiano, dove si trovano le Maldive e le Laccadive, “mete turistiche da favola” tanto per capirci. Arriviamo quindi al Nord Atlantico le cui centinaia di chilometri di scarti vari, ammassati sulle acque, raggiungono, pure l’America centrale. Dopo di che il Mar Mediterraneo, in particolare sulle coste della Spagna, della Francia e dell’Italia, e scusate se è poco, la sporcizia non risparmia proprio nessuno.

 

Qui, spirali di plastica, fanghi chimici, detriti, densi e di grandi dimensioni, fibre sintetiche e polistirolo, prodotti ospedalieri consunti e milioni di “nurdles”, quelle microsfere, o palline sintetiche utilizzate anche nella cosmesi, per creare “creme di bellezza”, si ammucchiano e restano sospesi sulle colonne d’acqua, dove le esalazioni che emanano con la putrefazione, intasano le vie respiratorie dell’ottanta % degli ambienti marini*, luoghi importantissimi per la salute dell’intero ecosistema.

 

Considerando gli ambienti acquatici tanto minacciati, non possiamo non dirigere lo sguardo, ancora più critico, su quella che è la fonte del loro inquinamento, ossia le navi da crociera che vi transitano con migliaia di persone a bordo e gettano in mare gli avanzi, e, ovviamente le innumerevoli discariche che si trovano invece sulla terra ferma, a ridosso delle coste, la cui spazzatura raggiunge le acque marine spinta dalle correnti, dando adito alla drammatica mappatura.

 

Spostandoci sulla terra ferma, l’Everest, comincia a fare impressione per il rischio inquinamento cui sta andando incontro a causa dei mucchi di robaccia che qua e là vanno ad accantonarsi lungo le sue pareti siderali e rocciose. Questa possente catena montuosa, un tempo meta selvaggia riservata a pochi, è oggi presa d’assalto da un turismo sfrenato e negligente.

Così come pure fanno impressione quelle vere e proprie “montagne” di rifiuti, che si alzano un po’ dappertutto nei centri urbani, fra un continente e l’altro, dall’Asia al Sudamerica, dal Nord America all’Europa, fino al Sudafrica, dove ogni nazione produce enormi quantitativi del materiale incriminato. Rimasugli e rimanenze di ogni genere e sorta. Merci in disuso, prodotti scaduti, materiale velenoso e tossico, fibre sintetiche non biodegradabili, eccessi dovuti a una esagerata produzione industriale, elementi solidi e liquidi, resti della lavorazione di prodotti animali e vegetali, domestici e ospedalieri, infetti o no…importa a qualcuno? Vanno a segnare indelebilmente luoghi, a volte anche fra i più belli della terra, come enormi pattumiere maleodoranti.

 

Ci basti, senza andare altrove, in Italia, tanto per fare un esempio fra i più incisivi, l’esperienza di un’Irpinia divenuta per antonomasia “immondezzaio della Campania”. L’Irpinia, sappiate, è una terra importantissima per la salute del Sud dell’Italia. Da qui, infatti, sgorga il 35% delle acque del Meridione, che tocca ben tre regioni: Puglia, Basilicata e ovviamente la stessa Campania. Come si può lasciare che una zona così vitale per il nostro Paese, ricca di risorse naturali, sia ridotta a luogo per la raccolta degli scarti? Eppure l’Europa, e in particolare la Germania, è intervenuta con 500 milioni di Euro per favorire un rilancio del territorio e per salvare la nostra regione dagli ammassi di rifiuti…

 

Evidentemente il problema non si risolve a suon di Euro ma ognuno deve fare, umanamente, la propria parte, al fine di disgregare anche tutte quelle organizzazioni criminali che sfruttano i disagi ecologici alimentando il malaffare.

 

Purtroppo, l’equazione rifiuti=discariche è quella sulla quale tutti, indistintamente, dobbiamo fare i conti. Governi, Istituzioni, società civile. E ognuno deve agire correttamente per la tutela dell’ecosistema la cui protezione ci appartiene e per la cui salvezza siamo tutti chiamati a intervenire e a portare il migliore dei contributi.

 

Favorire un uso efficiente dei materiali e dell’energia, escludere le sostanze pericolose e abbassare le emissioni di gas tossici, creare ciò che consente poi un riciclo del prodotto, attuare programmi di forniture di ritorno, usando materiali organici al posto dei pesticidi e altri veleni, migliorare il sistema turistico rendendolo sempre più ecologico, anche, ad esempio, mediante la costruzione di “alberghi verdi” e mediante campagne di sensibilizzazione.

 

Migliorare le prestazioni ambientali significa altresì rafforzare le economie locali.

Attuare la strategia dei “rifiuti zero” vuol dire supportare la sostenibilità sia economica, perché incrementa l’efficienza e abbassa i costi, e sia ambientale, proprio perché riducendo gli scarti naturali, diminuisce la richiesta di quelle risorse che altrimenti vanno a depauperare la natura. E’ nei rifiuti zero che è racchiusa la chiave del nostro futuro grazie alla produzione di materie prime rinnovabili, biodegradabili e compostabili per applicazioni industriali ecologiche.

 

Oggi, a distanza di anni e nonostante una serie di accordi e convenzioni che gli Stati e le Nazioni di tutto il mondo hanno stipulato per favorire una migliore politica ambientale e contro ogni inquinamento, (dalla Convenzione di Londra del 1972, e delle Nazioni Unite per il controllo dell’inquinamento marino, a quella di Barcellona per il Mediterraneo, le direttive dell’UE e la convenzione internazionale MARPOL 73/78, la convenzione del Trattato Internazionale OSPAR (72-74), quella che negli Stati Uniti, dopo l’Act Dwmping Ocean è divenuta in seguito Environmental Protection Agency), il quadro continua a essere davvero preoccupante.

 

Gli uomini continuano a produrre rifiuti, noncuranti della veridicità del fatto che questi indeboliscono tutto il sistema ecologico planetario, aumentando l’inefficienza che a sua volta indebolisce il rendimento economico e sociale.

 

Perseverare in una politica contro gli sprechi, può condurre al 100% di efficienza delle risorse favorendo il rendimento migliore di quelle che abbiamo a disposizione. In effetti, l’ambiente va gestito. Dobbiamo diventare manager dell’ambiente che ci circonda, gestori delle risorse. La sostenibilità è una visione che ci porta ad allungare lo sguardo verso il futuro e verso le generazioni future che erediteranno la terra.

 

Dobbiamo condividere con la natura un modello di vita fondato sul rispetto di questa, caratterizzata da un ciclo vitale che non comprende gli sprechi. Solo partendo dal modello della natura e traendo insegnamenti da questa, si può procedere lungo un percorso di sostenibilità che conduca a sua volta, verso un futuro capace di garantire le condizioni per accogliere una società sostenibile. Non dimentichiamo che la salute del pianeta è una meta ambiziosa da raggiungere che ha come cliente finale la vita.(E.B.)

 

 

 

 

 

FOCUS

 

 

FRASCATI SI DIFFERENZIA – 8 GIUGNO 2012 – UN ALTRO COMUNE ITALIANO DELLA PROVINCIA DI ROMA, ESTENDE A TUTTO IL TERRITORIO LA RACCOLTA DIFFERENZIATA E AZZERA I RIFIUTI.

 

 

Anche il comune di Frascati nei pressi di Roma, estende a tutto il territorio, la raccolta differenziata dei rifiuti, già avviata quattro anni fa, e si allinea alla nuova strategia ecologica mondiale dell’azzeramento dei rifiuti per raggiungere la meta di un futuro sociale e ambientale sostenibile.

Alle Scuderie Aldobrandini, venerdì 8 giugno 2012, è stato ufficialmente presentato con una conferenza stampa, il nuovo assetto cittadino della nettezza urbana che, fornita di moderni contenitori per lo smistamento dei rifiuti e munita d’idonei automezzi di raccolta, procederà al loro smaltimento, consegnandoli ai rispettivi centri di lavorazione, contribuendo così a un alleggerimento delle discariche dalle immondizie, a vantaggio dell’ambiente, nel rispetto della natura.

 

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Presieduto dal Sindaco Stefano Di Tommaso e dal presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, il convegno ha visto la partecipazione dell’on. Francesco Paolo Posa, già sindaco di Frascati e consigliere presso la Provincia di Roma, dell’assessore alle politiche ambientali del comune di Frascati Roberto Mastrosanti, dell’assessore alle politiche del Territorio e alla Tutela Ambientale della Provincia di Roma, Michele Civita, e da Franco Grasso direttore generale del GAIA, consorzio operativo da anni nella città tuscolana.

 

 

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Presenti anche gli alunni delle scuole elementari “Tudisco” e “Lupacchino” di Frascati che si sono esibiti magistralmente in uno spettacolo canoro, dedicato al tema dell’integrazione, e al rispetto e alla difesa dell’ambiente. La performance musicale dei bambini fa parte di un piano didattico locale, che coinvolge anche gli studenti di altri istituti tuscolani, le scuole medie T. Buazzelli e E. Dandini, in un programma volto alla sensibilizzazione dei più piccoli e dei ragazzi verso l’ecologia.

 

Il progetto “Frascati si differenzia” che si avvale di un notevole contributo erogato dalla Provincia di Roma, un finanziamento pari a 663.624 euro, rientra in una specifica strategia di gestione del territorio, più moderna e sostenibile che punta sulla prevenzione, sulla riduzione, sul riciclo e il riutilizzo dei rifiuti.

 

E’ dal 2008 che la Provincia di Roma presieduta da Nicola Zingaretti, ha cominciato a promuovere una migliore politica ecologica per i comuni del territorio, consentendo il raggiungimento di alte percentuali di raccolta differenziata, superiori al 60%.

 

I comuni finanziati dalla Provincia di Roma per il nuovo procedimento di raccolta dei rifiuti porta a porta coinvolgono una popolazione complessiva di circa 925.000 abitanti, di cui 450.000 già si avvalgono della disponibilità dei servizi. Le risorse stanziate ammontano a 27 milioni di euro cui si aggiungono altri sei milioni di euro per la realizzazione di 44 isole ecologiche, e oltre 3 milioni e mezzo di euro per la realizzazione di 4 impianti di compostaggio.

 

Tutto questo per accrescere un’iniziativa di grande valore etico, allineata alle moderne esigenze ecologiche, che consente di guardare a un domani, capace di consegnare alle nuove generazioni una società più ricca ed efficiente, in un mondo più pulito e vivibile. (E.B)

 

 

Approfondimenti su www.comune.frascati.rm.it

 

 

 

 RECENSIONI

LIBRI 2012


 

 

 

APPELLO AI VERTICI DELLA MARGHERITA

"VILLA LUSI DIVENTI IL LUOGO DELLA CULTURA  DEI CASTELLI ROMANI" LO CHIEDONO TUTTE INSIEME LE BIBLIOTECHE

 

Villa Holdert (il suo vero nome), indecente e oscura pagina della storia italiana, potrebbe diventare il  luogo della cultura dei Castelli Romani. Una grande vetrina dei nostri Comuni, dei nostri talenti, delle potenzialità insite nelle competenze e nei saperi dei nostri giovani. 

La mancanza di un luogo, di uno spazio fisico dedicato alla conoscenza e valorizzazione del territorio e delle sue molteplici, ma ancora inespresse potenzialità, è sempre stato da ostacolo alla concreta realizzazione e sviluppo di un  sistema territoriale integrato in grado di fare rete tra soggetti diversi, nonché favorire il confronto e lo scambio tra le diverse professionalità. 

Le biblioteche hanno cercato di sopperire a tale vuoto, ma certamente sono state e sono insufficienti per dare il giusto spazio di espressione e diffusione alle diverse realtà castellane. 

Il  Consorzio Sistema Bibliotecario dei Castelli Romani (SBCR) e la  Fondazione Cultura Castelli Romani (FCCR) - che raccolgono l'adesione dei 17 Comuni dei Castelli Romani - si propongono come gli enti più adatti in questa circostanza ad acquisire Villa Holdert. Che Villa Holdert divenga dunque una risorsa per i Castelli Romani! Che questa villa, appartenente di diritto al nostro patrimonio storico, torni ad essere protagonista nella sua ben più nobile funzione di incubatore e laboratorio della cultura, un luogo aperto a tutte le realtà sane, nell’offrire alle associazioni, alle aziende, ai singoli cittadini una importante opportunità.

 

http://www.consorziosbcr.net/prtCastelliRomani/

 

 

 

comunicato stampa

 

L’Ocse ha celebrato a Parigi il 50° anniversario del “Manuale di Frascati”, redatto a Villa Falconieri nel 1962

 

 

www.comune.frascati.rm.it

 

 

Lo scorso 4 giugno si è festeggiato a Parigi il cinquantenario del Manuale di Frascati dell’OCSE, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico. “Il Manuale di Frascati dell’OCSE è la ‘bibbia’ nel campo della misurazione statistica delle attività di ricerca e sviluppo”, afferma Giorgio Sirilli del CNR, a lungo Presidente del gruppo di esperti dell’OCSE che ha discusso e approvato il manuale, che così si chiama in virtù del fatto che la prima riunione si è tenuta del 1962 a Villa Falconieri. Da allora il manuale è diventato “l’ambasciatore della città tuscolana” nel mondo in una felice sintesi tra le statistiche sulla ricerca ed il rinomato vino.

 

L’organizzazione del cinquantenario è il risultato di una joint venture tra il Comune di Frascati e l’OCSE. Come ha avuto modo di affermare il Sindaco Stefano Di Tommaso in un indirizzo di saluto agli esperti dell’OCSE riuniti a Parigi, «Frascati si caratterizza non soltanto per la sua produzione vinicola di alta qualità, ma anche per essere la città delle Ville e della Scienza: è infatti sede di importati centri di ricerca nazionali e internazionali, in cui operano 3000 scienziati». Ha anche invitato gli esperti a tornare a Villa Falconieri in occasione della revisione del manuale prevista tra due anni.

 

In occasione del cinquantenario gli oltre cento delegati dei paesi membri dell’Organizzazione hanno ricevuto un regalo molto apprezzato: una bottiglia di vino di Frascati Doc, a cui è stata applicata una speciale etichetta celebrativa dell’evento.

 

l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economici (OCSE) ha sostituito nel dicembre del 1960 l'OECE, creata nel 1948 per gestire il "Piano Marshall" per la ricostruzione post-bellica dell'economia europea. Ne fanno parte oggi 34 Paesi (Australia, Austria, Belgio, Canada, Cile, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Islanda, Israele, Italia, Lussemburgo, Messico, Norvegia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Repubblica di Corea, Repubblica Slovacca, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera, Turchia, Ungheria), che si riconoscono nella democrazia e nell’economia di mercato. L'Organizzazione inoltre mantiene stretti contatti con oltre 70 Paesi non membri (che possono partecipare come osservatori ai lavori dei Comitati o a determinati programmi) e con altre Organizzazioni Internazionali.

 

 

 

COMUNICATO STAMPA

 

GLI ITALIANI DI CRIMEA

Nuovi documenti e testimonianze sulla deportazione e lo sterminio

www.ladante.it

 

Sarà presentato lunedì 11 giugno alle ore alle ore 17.30

presso la sede della Società Dante Alighieri (piazza Firenze 27, Roma) 

il volume Gli italiani di Crimea. Nuovi documenti e testimonianze

sulla deportazione e lo sterminio (Edizioni Settimo Sigillo 2012), a cura di Giulio Vignoli. Un saggio che rievoca la vicenda ignota della minoranza italiana 

in Crimea, attraverso documenti e testimonianze inediti

 

Dal 1830 fino alla fine del secolo XIX, un flusso migratorio italiano, composto soprattutto di pugliesi, interessa la Crimea allora appartenente alla Russia Zarista. Con l’avvento del Comunismo il destino della comunità italiana precipita verso un tragico epilogo: Josif Stalin ordina la deportazione degli italiani di Crimea. I dati parlano di tremila persone caricate sui carri bestiame e trasferite nei campi di lavoro dell’Asia centrale. Solo un minima parte è riuscita a salvarsi. Oggi in Crimea vivono circa 300 tra deportati e loro discendenti. A differenza delle altre minoranze che abitavano nella regione e che subirono la stessa sorte, agli italiani non è stato riconosciuto lo status di deportati, né è stata restituita la cittadinanza del Paese d’origine. 

Il libro di Giulio Vignoli, Gli italiani di Crimea. Nuovi documenti e testimonianze sulla deportazione e lo sterminio (Edizioni Settimo Sigillo 2012), rievoca la vicenda ignota della minoranza italiana in Crimea, dalle persecuzioni nel periodo stalinista fino ai nostri giorni. La pubblicazione, arricchita da importanti documenti e testimonianze inediti sull’olocausto, raccoglie anche notizie storiche sulla presenza italiana in Crimea. Chiudono il volume brevi accenni agli italiani tuttora rimasti, in Kazakistan e in Uzbekistan.

Il volume sarà presentato lunedì 11 giugno alle ore 17.30 a Roma (piazza Firenze 27) presso la sede della Società Dante Alighieri. All’incontro, moderato da Stefano Mensurati, Vicedirettore RadioUno Rai, interverranno con il prof. Vignoli, autore di numerosi studi sulle minoranze italiane in Europa, lo storico Silvano Gallon, la Presidente dell’Associazione CERKIO (Comunità degli Emigrati nella Regione di Kerc Italiani di Origine) Giulia Giacchetti Boico e l’Ambasciatore d’Italia a Kiev, Fabrizio Romano, in collegamento skype. 

Al termine della presentazione saranno consegnati una borsa di studio e la benemerenza con medaglia della Società Dante Alighieri a Giulia Giacchetti Boico, e un contributo per la Casa della Cultura Italiana a Kerch da Giampiero Mattei, tesoriere dei Lions distretto 108L. Con l’occasione sarà possibile visitare la mostra Gli italiani di Crimea.

 

 

 

 

 

 

 

Storyteller

Eshkol Nevo alla Scuola Holden

Sono aperte le selezioni per trascorrere

tre giorni con l’autore israeliano

e riflettere insieme sul significato dello Storytelling

 

25 POSTI - SCADENZA 6 giugno 2012

 

Storyteller è un invito che la Scuola Holden rivolge a un maestro di fama internazionale per condividere, con un pubblico selezionato, pensieri e riflessioni sullo Storytelling. Eshkol Nevo è l’autore invitato per il 2012.

Durante le due giornate saranno previste lezioni, momenti di confronto con altri autori, discussioni su temi di attualità. Nel programma potranno rientrare anche la visita di un museo o la partecipazione a un evento: tutto sempre in compagnia dell’autore per soddisfare le sue passioni e le sue curiosità e andare insieme a caccia di storie.

Il programma completo delle giornate verrà pubblicato sul www.scuolaholden.it%20una%20volta%20concordato%20con%20l’autore.

 

Quando: 13 - 14 GIUGNO 2012

Dove: Torino, Scuola Holden, corso Dante 118

 

Modalità di partecipazione e criteri di selezione: i posti a disposizione sono venticinque.

La quota d’iscrizione è euro 100,00 (I.V.A. inclusa).

 

Per partecipare alla selezione inviare una lettera di motivazione e un curriculum vitae (modello europeo), entro mercoledì 6 giugno 2012 all’indirizzo nevo.storyteller@scuolaholden.it. Le spese di viaggio e soggiorno a Torino sono a carico dei partecipanti.

 

Le lezioni sono in lingua inglese con traduzione simultanea.

 

Oltre ai 25 selezionati parteciperanno anche alcuni studenti del Corso Biennale in Scrittura e Storytelling, dei corsi on-line, della Palestra Holden e di Fondamenta Experience, il nostro percorso di alta formazione.

 

Saranno privilegiati i candidati che abbiano già realizzato opere - in qualità di autori - nell’ambito di cinema, televisione e narrativa. La selezione sarà effettuata sulla base dei titoli curriculari a giudizio di una commissione formata da: Lea Iandiorio, direttrice della Scuola Holden insieme con alcuni scrittori, consulenti per la didattica del Corso Biennale in Scrittura e Storytelling.

 

I risultati della selezione saranno comunicati via e-mail entro sabato 9 giugno 2012.

 

Negli anni passati la Scuola Holden ha invitato gli storyteller Ed McBain, Daniele Del Giudice, Abraham Yehoshua, Mario Vargas Llosa, Antonia Byatt, Alistair McLeod, Abbas Kiarostami, Guillermo Arriaga, Werner Herzog e William Langewiesche, Elizabeth Strout.

 

Biografia

Eshkol Nevo è nato a Gerusalemme nel 1971. Dopo un'infanzia trascorsa tra Israele e gli Stati Uniti ha completato gli studi a Tel Aviv e intrapreso una carriera di pubblicitario, abbandonata in seguito per dedicarsi alla letteratura. Il nonno dello scrittore Eshkol Nevo era Levi Eshkol, che fu primo ministro in Israele Nevo insegna scrittura creativa in numerose istituzioni. Oltre a Nostalgia (Mondadori 2007), in classifica per oltre sessanta settimane e vincitore nel 2005 del premio della Book Publishers' Association e nel 2008 a Parigi del FFI-Raymond Wallier Prize, ha pubblicato una raccolta di racconti intitolata Bed & Breakfast e il saggio The Breaking Up Manual. A proposito del libro La simmetria dei desideri, pubblicato da Neri Pozza, una recensione entusiasta è quella di Alessandro Piperno su Il Corriere della Sera: «La simmetria dei desideri di Eshkol Nevo è uno dei libri più belli che mi siano capitati tra le mani negli ultimi tempi. Era dalle Avventure della ragazza cattiva di Vargas Llosa che non mi divertivo tanto, e che non m'intenerivo così per la causa di un personaggio». Alessandro Piperno, Il Corriere della Sera.

 

Informazioni

Tel. 011.66 32 812

E-mail: info@scuolaholden.it

www.scuolaholden.it%20- www.neripozza.it-

Il seminario fa parte delle attività della Palestra Holden 2011/2012 realizzata grazie al contributo della Regione Piemonte

 

 

 

 

 

 

PAROLE PER UN ANNO

 

La Società Dante Alighieri presenta un nuovo progetto

al Festival della Letteratura di Milano

 

    La Società Dante Alighieri sarà ospite del primo Festival della Letteratura in programma a Milano dal 6 al 10 giugno 2012 con il prodotto editoriale Madrelingua, supplemento di “Pagine della Dante” realizzato in collaborazione con la rivista Limes e con ISTAT e distribuito in tutta Italia all’interno del circuito delle Librerie Feltrinelli.

    Per l’occasione la “Dante” lancerà un nuovo progetto ideato da Massimo Arcangeli: “Parole per un anno”. Si affiancherà all’ormai celebre “Adotta una parola” e consisterà nello scegliere un vocabolo, nell’abbinarlo a un giorno dell’anno, nel commentarlo per dar luogo a un dibattito.

    L’appuntamento è per mercoledì 6 giugno alle ore 17 presso la Fnac di via Torino 45 (angolo via della Palla - MM Duomo). Parteciperanno all‘evento, coordinato dallo stesso Arcangeli, Michele Mirabella, Igiaba Scego, Alberto Gaffi, Ale Agostini, Viola Di Grado, Filippo La Porta, Stefania Rabuffetti, Antonio Riccardi e Paola Soriga.

    Poeti, intellettuali, traduttori, giornalisti e scrittori a caccia di parole: a ognuno di loro verrà chiesto di indicarne una, e di spiegarne il motivo. La parola dovrà essere associata a un giorno dell’anno e con essa bisognerà costruire una frase, ricavandola dai testi propri o altrui o elaborandola al momento. Nel gioco saranno coinvolti anche i presenti, i quali, a loro volta, dovranno indicare altre parole e costruirvi sopra altre frasi. Un progetto lungo 365 giorni, che proseguirà in rete dopo la chiusura del Festival e premierà alla fine i selezionatori e i commentatori migliori.

 

 

 

 

 

 

 


novità in libreria RECENSIONI

 

 

 

contatti a info_libri@virgilio.it

 

 

 

 

 

 

VALENTINA MOVIE

Per la prima volta a Roma una mostra dedicata a Valentina

Roma, Palazzo Incontro - Via dei prefetti 22

30 maggio – 30 settembre 2012

 

 

 

VALENTINA MOVIE, curata da Archivio Crepax e Vincenzo Mollica, è la prima mostra romana dedicata a Valentina. Promossa dalla Provincia di Roma nell’ambito del Progetto ABC Arte Bellezza Cultura ed organizzata da Civita, apre al pubblico dal 30 maggio al 30 settembre, a Palazzo Incontro. Nata nel 1965 dalla penna di Guido Crepax, la donna più complessa e sensuale del fumetto italiano si presenta in un'esposizione "anarchica" ed emozionale, costituita da sale tematiche che avvolgono il pubblico in un'atmosfera sempre in bilico tra sogno e realtà.  Sagome di Valentina a grandezza naturale guidano gli spettatori lungo il percorso, raccontando il mondo di Crepax e fornendo spunti dal ricco bagaglio culturale che caratterizza le storie della saga. Il tutto, amplificato da ambientazioni e spettacolarizzazioni di grandi dimensioni tratte dai disegni, animato da installazioni e contributi video e valorizzato da 120 tavole originali scelte tra le circa 2.600 che quest'Autore ha dedicato a Valentina.  

 

Al primo piano, dedicato al mondo reale, si parte dal rapporto con il mito dell'attrice Louise Brooks (1906 - 1985) e dalle origini cinematografiche di questo fumetto, per sottolineare gli aspetti autobiografici del personaggio e la scelta dell'Autore di farne una donna quasi reale, con una carta d'identità, un lavoro, un figlio, relazioni sentimentali e un profilo psicologico ed onirico credibile.  (Le origini: Valentina & Louise).  Di seguito, si analizza l'innovazione che Crepax ha portato nel mondo del fumetto con la sua caratteristica costruzione "frammentata" della tavola. La scomposizione dell'azione in tante vignette; l'uso delle tecniche cinematografiche per raccontare le scene; la costruzione della tavola in maniera quasi architettonica, utilizzando vignette di forme diverse e distinguendo con cornici diverse il sogno dal ricordo, l'immaginazione dalla realtà. Con bozzetti e storyboard originali mai esposti prima e alcune "tavole in movimento" che l'Archivio Crepax sta sperimentando per una futura applicazione (L'innovazione: la struttura della tavola). 

 

Una grande sala ospita le numerose testimonianze dal mondo della moda (dai francesi degli anni '60 ai grandi stilisti italiani) e della fotografia di cui l'Autore ha riempito le storie di Valentina, con una sezione dedicata ai suoi principali lavori pubblicitari e ad alcune applicazioni di immagini su capi di abbigliamento. (Testimonianze del tempo: la moda, la fotografia e la pubblicità).Viene rivissuto, poi, il rapporto con diverse città filtrate dalla fantasia visionaria di Crepax per fare da sfondo alle avventure o ai sogni di Valentina: Milano, Venezia, Roma, Praga, Parigi, Amsterdam, Berlino, Pietroburgo e New York rielaborate dalle storie con un'installazione video inedita (Lo scenario: Valentina nelle città).  Infine, dopo aver passato in rassegna una galleria dei principali personaggi delle storie di Valentina (che parlano di Lei in una speciale installazione video), delle altre eroine a fumetti create dall'Autore (come Bianca e Anita) e dei protagonisti di alcuni grandi classici della letteratura reinterpretati a fumetti (Il cast: Valentina, le altre e gli altri), si accede a un' installazione di puro divertimento visivo dove l'occhio dell'Autore s'identifica con l'obiettivo di una cinepresa o di una macchina fotografica con immagini che hanno in comune il fatto di essere contenute in un cerchio, approfondendo così il concetto di narrazione visiva attraverso i particolari di una scena. (L'occhio come obiettivo: zoom sui particolari). 

 

Al secondo piano, dopo una sala (Gli oggetti di design e la presenza sulla rete) dedicata ad applicazioni passate e recenti delle immagini tratte dalle storie di Valentina su oggetti di design e alla presenza del personaggio sul web (sito Internet e profilo Facebook), si accede allo studio di Guido Crepax suddiviso in due parti da una parete con due porte disegnate che consentono al pubblico di guardare dal buco della serratura immagini vietate ai minori per il loro particolare contenuto erotico e horror. La prima con lo studio reale, costituito dagli oggetti originali che ne facevano parte e arricchito da diversi riferimenti al suo background culturale e famigliare; e la seconda con lo studio disegnato, ricostruito direttamente dalle tavole delle storie di Valentina, con ampio uso di oggetti disegnati dall'Autore e di situazioni tipiche dell'insolito quotidiano che Crepax ricreava nella casa di Rembrandt e Valentina, fedele riproduzione della sua. (Lo studio dell'Autore: dal reale al surreale). 

 

Da questo momento, si scivola nel ricco mondo surreale di Valentina grazie alla metafora dell'inchiostro rovesciato dalla boccetta  - come fluido che libera la fantasia dell'Autore e la traduce sulla carta grazie al pennino - che caratterizza la pavimentazione di tutte le sale fino alla fine della mostra (L'inchiostro che libera la fantasia). 

 

Ci si immerge così nella colonna sonora della rappresentazione a fumetti, con riferimento al quotidiano rapporto di Crepax con la musica. In primo luogo il jazz, sua vera passione dagli esordi alla maturità artistica, la musica che dà ritmo all'azione e alla struttura frammentata della pagina a fumetti (con la possibilità di ascoltare alcuni brani musicali che l'Autore suggeriva sulle tavole disegnate, per gustare al meglio il ritmo dell'azione e rivivere l'atmosfera delle scene a fumetti), e poi la musica classica della tradizione famigliare (il padre era primo violoncello alla Scala), la musica dei sentimenti e delle emozioni. In stretto collegamento con il jazz e le correnti artistiche in voga negli anni '60 e '70, la sala celebrerà anche l'appartenenza di Crepax alla Pop Art. (La colonna sonora: dal jazz all'arte pop). 

In un crescendo surreale, la sala successiva è dedicata alla forte componente psicanalitica presente nelle storie di Valentina: dalle paure ancestrali impersonate soprattutto dai Sotterranei e dalla strega Baba Yaga, che popolano anche una videoinstallazione visibile da una crepa nel pavimento, ai numerosi sogni e allucinazioni che costituiscono parte integrante della struttura narrativa. Con riferimenti alle frequenti citazioni dal mondo delle fiabe e alla caratterizzazione delle vignette che consente al visitatore di distinguere queste divagazioni dalla realtà. (Tuffo nell'inconscio: paure, sogni e allucinazioni). 

 

 

 

In un'attigua saletta video (Guido Crepax: video d'Autore), i visitatori hanno modo di rifiatare guardando una selezione dei video più interessanti legati all'opera di Crepax: diverse interviste filmate con l'Autore e con autorevoli artisti e critici che hanno parlato di lui (dai registi Alan Robbe Grillet e Corrado Farina, al direttore d'orchestra ed amico Claudio Abbado, dal giornalista e direttore di Linus Oreste del Buono al jazzista Gerry Mulligan); una performance del pittore Yves Klein abbinata alle tavole di Valentina e un'altra realizzata per la televisione con altri autori di fumetti; spezzoni dalla trasmissione Speciale per voi con Renzo Arbore, dal film "Baba Yaga" realizzato da Corrado Farina nel 1973 e dalla serie televisiva con Demetra Hampton andata in onda su Italia Un

o nel 1988/9.  Ci si rituffa, quindi, nel mondo surreale, in una sala dedicata ad alcuni aspetti fantastici delle storie di Valentina, ad anticipazioni e citazioni di film di fantascienza nelle storie di Crepax testimoniate anche da un video e alla sua particolare interpretazione di una fantascienza minimalista, quotidiana e domestica, sempre in parallelo con la vita reale. (Fantascienza: dal cinema all'insolito quotidiano).

Nel finale, Valentina è la protagonista di un diorama che ripropone la centralità del personaggio che torna sulla Terra e si confronta con il suo doppio/riflesso, riprendendo il leit-motif dei sogni che s'interrompono senza lasciare traccia come nelle storie di Little Nemo. (Ritorno a casa: il doppio e il riflesso).  Il percorso si chiude ripassando per la sala di raccordo Gli oggetti di design e la presenza sulla rete dove il pubblico è invitato a lasciare un proprio commento sulla mostra sul profilo Facebook dedicato mediante tablet e smartphone.  La mostra è accompagnata dalla pubblicazione del libro  “Valentina come Louise Brooks: il libro nascosto”, edito da Fandango Libri, a cura dell'Archivio Crepax e di Vincenzo Mollica.

 

Chi è Valentina 

Apparsa per la prima volta sulla rivista Linus nel 1965, Valentina è uno dei personaggi femminili dei fumetti più noto in tutto il mondo: l'unica capace di brillare di luce propria senza bisogno di un protagonista maschile. Per questo, oltre che dagli uomini, per i quali incarna un sogno erotico elegante e sofisticato, essa è molto apprezzata dalle donne come simbolo di indipendenza, fascino e seduzione. Personaggio simbolo degli anni Sessanta e Settanta, ha continuato a riflettere modi e mode anche nei due decenni successivi. Il suo stile, innovativo e anticipatore, la rende ancora oggi incredibilmente attuale. La complessità del carattere, ricco di sfaccettature e contraddizioni, è una delle chiavi del suo successo, tanto che molte donne hanno finito con l'identificarsi in lei. Crepax si è sempre preoccupato di costruirle intorno un mondo credibile. La data di nascita, la carta d'identità, il naturale e costante invecchiamento (unico caso nel mondo dei fumetti), le relazioni, il figlio, il lavoro, la macchina, i vestiti, gli oggetti: tutto è reale, fedele riproduzione di un quotidiano possibile. Anche i sogni svolgono un ruolo importante nelle sue storie non solo per evadere, ma per fornire una chiave interpretativa dei fatti. Talvolta inventati, altre fedelmente riportati da sogni veri, essi hanno dato ulteriore spessore al personaggio avvicinandolo alla psicologia di una donna reale. Spesso il cinema e la fotografia hanno caratterizzato l'opera di Crepax, non solo sotto il profilo dell'impostazione grafica della pagina. Montaggio, inquadratura, sequenza, stacco, particolare: nei fumetti di Valentina tutto è cinema, tutto è immagine. Crepax dimostra una particolare passione per tutto ciò che è dettaglio, accessorio: diversi punti di vista dai quali ricostruire la scena.

 

SCHEDA INFORMATIVA

 

Titolo

Valentina Movie

 

Sede

Palazzo Incontro - Via dei Prefetti 22 Roma

 

Periodo

30 maggio  – 30 settembre 2012

 

Promotore

Provincia di Roma – Progetto ABC

 

Mostra a cura di 

Archivio Crepax e Vincenzo Mollica

 

Organizzazione

Civita

Con il contributo tecnico di SHARP

Con la collaborazione di Settembrini

 

Libro

Valentina come Louise Brooks: il libro nascosto - Edito da Fandango Libri

 

Orari: dal martedì alla domenica 10/19 - La mostra resterà chiusa dal 6 al 20 agosto 2012

 

Biglietto: Intero 6€, ridotto 4€

I possessori del biglietto di mostra hanno diritto ad uno sconto del 10% presso il bar caffetteria di Palazzo Incontro.

 

 


 

www.fandangoincontro.it

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